In Italia il lavoro e l’organizzazione lavorativa sono regolati da una serie di organizzazioni, leggi e norme volte a tutelare e a garantire uniformità tra i vari settori d’impiego. La cassa edile è uno degli enti incaricati di mantenere viva tale unformità tra i lavoratori, ovviamente in ambito edile. Le casse edili sono dislocate in sedi in tutta Italia, solitamente con una sede a regione, in modo da far convogliare le varie richieste legali entro un solo centro regionale e non in più sedi regionali o in una sola sede nazionale; ciò comporta un netto miglioramento dal punto di vista organizzativo, in quanto sarà possibile sbrigare e risolvere le faccende burocratiche in maniera molto più rapida ed efficiente grazie al dislocamento delle sedi. Ma, nello specifico, cosa si intende per “cassa edile”? Come funziona un ente di questo tipo? E per quale motivo la cassa edile ricopre un ruolo ritenuto così importante per l’organizzazione italiana del lavoro edilizio? Vediamolo qui di seguito.
Definizione di “cassa edile”
Come abbiamo visto sopra, per “cassa edile” si intende un ente incaricato di fungere da tramite tra i lavoratori e lo Stato per ottenere uniformità dal punto di vista salariale. Ciò significa che, attraverso un’attività di intermediazione, i lavoratori possono accedere ad una serie di trattamenti e vantaggi economici altrimenti inaccessibile per il semplice fatto di non essere completamente a conoscenza delle condizioni del proprio status di lavoratore. Tra i trattamenti garantiti dalla cassa edile vi sono le retribuzioni, i bonus lavorativi, i pagamenti arretrati, il calcolo delle ferie retribuite, insomma tutto quel che concerne l’aspetto economico della vita di un dipendente.
Informazioni storiche sulla cassa edile
Ritenuto oggi un ente entrato nella normalità della vita quotidiana dei lavoratori operanti nell’ambito dell’edilizia, la cassa edile un tempo non esisteva nemmeno. L’ente venne creato appositamente per far fronte ad una normativa allora inadeguata, la quale vedeva eccessiva disparità tra i lavoratori operanti nell’edilizia; grazie all’impegno del Collegio dei Capimastri e dell’Associazione Mutua Miglioramento tra Muratori, Badilanti, Manovali e Garzoni di Milano, il 1° aprile 1919 venne creata nel capoluogo lombardo la cassa suddetta, la quale divenne legalmente operante nel 1921. Inizialmente l’ente in questione si occupò di questioni legate esclusivamente all’area milanese, ma ben presto l’organizzazione si espanse portando alla creazione di enti analoghi sparsi in tutta Italia.
Il funzionamento della cassa edile
Analizziamo ora il funzionamento della cassa edile. L’ente funziona grazie ai finanziamenti degli imprenditori e dei lavoratori stessi, i quali contribuiscono ad alimentare la “cassa comune” mediante i loro stessi stipendi (sui quali vengono applicate tasse apposite per il prelievo di denaro). La cassa edile funge quindi da intermediario tra lavoratori ed enti governativi, nonché da fondamentale mezzo di distribuzione di denaro ai vari dipendenti edili. Particolarmente importante è anche il ruolo svolto in materia di infortuni, che prevede tutela sia dal punto di vista economico che burocratico, in materia di ferie, che prevede un periodo di inattività retribuita, in materia di mutua, servizi accessori come spese mediche, assegni di studio per le famiglie con figli a carico, sostegno alle famiglie con disabili a carico e molti altri. Da tutti questi dati emerge dunque chiaramente la fondamentale funzione della cassa edile, la quale ha tutelato, tutela e tutelerà (si spera) gli interessi dei lavoratori edili ancora per molto tempo.