Quando si decide di ribaltare un po’ l’aspetto della propria casa, se si vuole installare un impianto di climatizzazione nell’immobile, ci si pone spesso la domanda un po’ ardua di quale tipo di sistema bisogna adottare: va bene l’impianto canalizzato o split?
Ovviamente le domande sono tante, a cominciare da quali vantaggi si hanno optando per l’impianto canalizzato o split? Dove va messa e quanto è grande la macchina interna dell’impianto? La sua presenza ostruisce la conservazione dello spazio nel controsoffitto per un ripostiglio in quota. Insomma i dubbi sono tanti. Cerchiamo di chiarirli.
Impianto di climatizzazione canalizzato o split : cos’è?
Con il termine “split” (dall’inglese = separato) si definisce un moderno impianto di climatizzazione diviso in 2 parti: unità esterna e unità interne. L’unità esterna è la parte che fa più rumore perché racchiude il compressore e di solito viene posizionata sul balcone. Essa alimenta una (monosplit) o più (multisplit) unità interne.
L’unità interna è la parte che si installa all’interno dell’appartamento e che provvede alla diffusione dell’aria climatizzata. L’unità interna può avere varie tipologie; la più diffusa è quella a parete (in genere chiamata erroneamente “split”), ma ce ne sono anche di altri tipi, come quelle a pavimento e per controsoffitto, come per l’appunto le canalizzate. Dunque, al di là dalla tipologia di unità interna scelta (a parete o canalizzata, inserita in un controsoffitto), l’unità esterna sul balcone va messa per causa di forza maggiore.
Impianto di climatizzazione canalizzato o split: i vantaggi
L’impianto multisplit ha il vantaggio di andare a climatizzare in maniera indipendente i singoli ambienti solo quando c’ è qualcuno nella stanza e di poter personalizzare in modo libero le impostazioni di temperatura e flusso dell’aria.
L’impianto canalizzato ha un pregio grande: cioè quello di non avere nessun impatto estetico, in quanto all’apparenza ci sono solo delle piccole griglie, e di andare fare una normale distribuzione dell’aria uniformemente nel locale, dunque non si avranno sbalzi di temperatura passando da una stanza ad un’altra.
Per ciò che riguarda le dimensioni delle unità interne, chiaramente mettendo un impianto canalizzato lo spazio del controsoffitto sarà tutto per l’unità e le canalizzazioni, mentre per gli spazi esterni non c’è grande differenza tra le 2 scelte. Si dà previo consiglio infine di non prevedere griglie in bagni e cucine, in quanto se si porta aria climatizzata in questi locali, l’aria viziata si va ad aspirare nuovamente e si diffonde in tutto il resto dell’abitazione.
Esiste anche una terza soluzione, che permette di lasciare libera una parte di ribassamento per il ripostiglio: un multisplit con una unità interna a parete per il soggiorno e una canalizzata per le 2 stanze da letto. In tal modo, se gli spazi lo consentono, una parte di controsoffitto potrebbe essere utilizzata per contenere, e il funzionamento separato di zona giorno e zona notte porterebbe anche un conseguente minor impegno elettrico.
Un’ultima annotazione relativa ai lavori: l’installazione di un climatizzatore deve essere operata da un professionista, ma se l’installazione di unità interne a parete è molto semplice, per le unità canalizzate si dà il suggerimento stretto di rivolgersi ad uno specialista consigliato dalle aziende produttrici, che di solito utilizzano l’operato di installatori qualificati esperti in questo genere di soluzioni.
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