I disturbi alimentari sono delle condizioni molto gravi legate a dei comportamenti alimentari costanti che hanno un effetto negativo sulla mente, il corpo e la capacità di gestione delle situazioni di vita quotidiana. I disturbi ad oggi più conosciuti sono l’anoressia, la bulimia ed il binge eating (cioè il disturbo da alimentazione incontrollata), tutti problemi tra loro diversi ma accomunati da uno stesso pensiero: la costante ed eccessiva preoccupazione sul proprio aspetto fisico ed il cibo che si ingerisce, la quale porta l’individuo che ne soffre all’attuazione di comportamenti alimentari dannosi e del tutto disfunzionali.
Secondo numerosi studi scientifici, questo tipo di disturbi si sviluppano molto frequentemente durante gli anni dell’adolescenza e dei primi anni di fase adulta della vita, nonostante sia possibile che si manifestino ad ogni età. Con un trattamento adeguato e monitorato da professionisti, però, è possibile tornare a riavere delle sane abitudini alimentari ed evitare che un disturbo del comportamento alimentare sfoci in gravi complicazioni fisiche al cuore, le ossa, i denti o il sistema digerente. Se pensi di soffrire di un disturbo alimentare o di conoscere qualcuno che ne soffre, ti consigliamo di chiedere aiuto ad uno psicologo a Torino o a qualunque altra figura professionale pensi sia in grado di aiutarti.
Ma ora vediamo insieme più nel dettaglio quali sono i sintomi e le cause scatenanti dei disturbi del comportamento alimentare.
I sintomi dei disturbi dell’alimentazione
I sintomi dei disturbi del comportamento alimentare sono di due tipologie differenti: psicologici e fisici.
I sintomi psicologici possono essere:
- Ansia
- Depressione
- Tendenza all’isolamento
- Paura irrazionale di perdita del controllo
- Rabbia improvvisa
- Sbalzi d’umore
- Sviluppo di dipendenze
- Comportamenti ossessivi e ritualizzati (come ad esempio il mangiare di nascosto o il tagliare il cibo a pezzi molto piccoli)
Tra i segnali fisici, invece, si possono trovare:
- Disturbi del sonno
- Emicrania cronica
- Aumento o perdita di peso
- Indebolimento dei muscoli
- Alterazione del processo metabolico
- Difficoltà di digestione
- Stanchezza cronica
Le cause dei disturbi dell’alimentazione
Non è facile individuare delle cause universali ed univoche per ciò che riguarda i disturbi dell’alimentazione, perchè oltre a essere molteplici sono anche estremamente soggettive, variando così da individuo a individuo. Ciò che si sa è che solitamente si basano su fattori culturali, sociali, biologici e familiari. Nel corso degli anni si è però riusciti a dare vita ad alcuni schemi standard capaci di portare alla luce le principali modalità di sviluppo di questa patologia e i maggiori fattori che risultano essere a rischio.
Nello specifico, si individuano tre differenti tipi di fattori a rischio, tutti e tre correlati tra loro:
- Fattori precipitanti: sono i fattori a cui è legata la nascita del disturbo. Tra tutti e tre i gruppi risultano essere i fattori più complessi, perchè fanno riferimento a specifici eventi scatenanti evidenti come una violenza subìta o la morte di una persona cara, ma anche ad eventi innocui e sottovalutabili come la difficoltà a relazionarsi con i compagni di classe nel caso di un soggetto in età adolescenziale;
- Fattori predisponenti: i fattori che si riferiscono al contesto, le caratteristiche psicologiche ed il patrimonio genetico di un individuo. Esempi di fattore predisponente potrebbero essere alcune caratteristiche della personalità come la scarsa autostima o l’eccessiva rigidità;
- Fattori di mantenimento: tutti i fattori che non permettono al soggetto di tornare a vivere in una condizione normale.
Per capire quali siano i fattori specifici che hanno permesso che si sviluppassero disturbi del comportamento alimentare in un soggetto è necessaria una diagnosi psicologica condotta in maniera molto accurata, analizzando le abitudini quotidiane, le relazioni ed il contesto sociale o lavorativo dell’individuo che ne soffre.