Quando parliamo di amore sicuramente non intendiamo essere dipendenti affettivamente dal nostro partner. La dipendenza affettiva è un disturbo ossessivo che porta la persona a dimenticare completamente la propria identità per annullarsi in un’altra persona, senza badare al proprio legittimo bisogno di star bene.
Amore o dipendenza affettiva? Come si distinguono
I sentimenti amorosi si manifestano con tante emozioni, ivi comprese e lecite le gelosie, le sensazioni di voler passare insieme tutto il tempo a disposizione e così via. Questo all’inizio della relazione va più che bene, ma a lungo andare il rapporto deve prendere una piega differente, deve maturare evolvere fino a comportare emozioni come fiducia, affetto, e rispetto degli spazi reciproci. Qualora questa evoluzione non dovesse verificarsi, la coppia non riesce ad equilibrarsi, il che vuol dire per forza percepire sensazioni di inquietudine e malessere soprattutto in vista di una distanza forzata a causa del lavoro o degli impegni quotidiani.
Quando la fragilità e la solitudine iniziano a prendere il sopravvento, si è in presenza di campanelli d’allarme che vogliono dimostrare l’insorgenza di un disturbo molto più serio, quale appunto la dipendenza affettiva.
A chi rivolgersi quando si cade nella dipendenza affettiva?
I primi ad accorgersi che qualcosa non va dovrebbero essere coloro che stanno intorno alla persona, e non dovrebbero né minimizzare la cosa come “gelosia” né dovrebbero considerarlo un amore malato: si tratta di una dipendenza come quella da alcool o droga, e in quanto tale va curata. Onde evitare che un disturbo importante ma non grave come questo possa sfociare nella violenza, bisognerebbe in primis rivolgersi ad un professionista, uno psicologo per l’esattezza: per maggiori informazioni visitare il sito https://www.lopsicologoonline.it/dipendenza-affettiva/
L’intento di un professionista, è quello di evitare che il malessere possa portare il soggetto disturbato a distruggere se stesso e la coppia, evitare che l’amore diventi lo strumento affinché ci si aggrappi al partner senza criterio e senza razionalità. Non ci vuole tanto a vedere trasformata la dipendenza affettiva in azione persecutoria, e perché no anche violenza psicologica o fisica.
Dipendenza affettiva: guarirla si può
La consapevolezza di avere un problema, e questo problema si manifesta con insofferenza e sofferenza, è il primo passo per provare ad uscirne. In una situazione in cui l’aggressività comincia a prendere il sopravvento, il partner dall’altro lato deve ragionare verso un aiuto per il soggetto disturbato, anziché giustificare il comportamento. Le scuse o i gesti di perdono non giustificano un attaccamento morboso una gelosia ossessiva, o un’aggressione verbale e/o fisica.
L’allontanamento tra i due potrebbe essere un primo passo per scongiurare un rapporto fatto di dipendenza. Distaccarsi vorrebbe dire prendere in esame più punti di vista, che da soli aiuteranno la persona a prendere coscienza del problema. Allontanarsi non vuol dire lasciarsi, ma vuol dire sostituire il rapporto morboso con una sana relazione, in cui capire che necessita anche la distanza è importante al fine di vivere la coppia nel modo più normale possibile. La gelosia è il pepe di una relazione, ma un rapporto fatto di scenate, controlli e morbosità, non è rapporto. Perché l’amore è vita, la dipendenza no.