Andare a vivere da soli: come organizzarsi?

vivere da soli

Anche i ‘mammoni’ più testardi si devono arrendere e rassegnarsi: prima o poi, a una certa età, dovranno andare via dalla casa dove hanno abitato per anni e provare ad acquistare/fittare una nuova tutta per sé. In altre parole, andare a vivere da soli.

Già. Ma come organizzarsi? Se non si è abituati ad avere un minimo di autonomia, soprattutto all’inizio, è molto complicato.

Non stiamo parlando solo dal punto di vista del saper cucinare, fare la lavatrice, avere un certo ordine. Ma anche dal punto di vista economico. Infatti, è meglio non arrivare mai ad avere bisogno di un prestito personale, cosa che sempre più giovani fanno, a giudicare dai dall’analisi di Prestitimag sull’andamento delle richieste di finanziamenti personali in Italia.

Sì, perché, spesso, quando si vive in famiglia, non si ha la reale percezione dei soldi che si spendono tra bollette, spese, affitto e imprevisti. Non si riesce, quindi, ad avere un quadro chiaro e realistico. Ecco, il primo aspetto su cui organizzarsi è proprio questo: almeno all’inizio, finché non si ha una percezione ‘media’ degli euro che vanno via, è meglio tendenzialmente risparmiare un po’ di più per avere fieno in cascina da usare quando opportuno.

Un altro punto molto importante è l’organizzazione della casa. Si è soli (o con un partner): per questo, è importante sfruttare la massima libertà che ci è concessi. L’abitazione non deve essere per niente anonima, ma deve rappresentare noi stessi, il nostro modo di vivere, di fare, di comportarci. Anche, se necessario, portando qualcosa a cui teniamo particolarmente dalla casa dove abbiamo trascorso l’infanzia. Numerosi studi che non stiamo qui ad approfondire lo dimostrano: una ambiente confortevole fa rendere di più. Sia che tu stia preparando un esame che lavorando a un progetto molto importante.

Programmare, programmare, programmare. Anche la routine. È vero, l’imprevisto è all’ordine del giorno, lo abbiamo detto anche prima. Ma siamo sicuro che ‘tutto’ sia un imprevisto? Ad esempio, se fai la spesa e dimentichi il sale e ti accorgi di questo proprio mentre stai cuocendo la pasta, è un imprevisto o una semplice dimenticanza? Noi propendiamo più per quest’ultima ipotesi e, quindi, ti consigliamo vivamente di programmare quanto più è possibile.

Creati degli appuntamenti fissi irrinunciabili, in modo che tu possa organizzarti al meglio tutto. Anche qui, facciamo un esempio. Se pianifichi di fare la spesa il sabato – salvo emergenze – sai benissimo che il cibo deve durare fino a sabato. Ciò ti comporta da un lato di razionalizzare le porzioni e la quantità da usare mentre, dall’altro, cominciare a scrivere per tempo ciò che ti serve. Avere una lista da seguire ti fa risparmiare tempo e denaro, perché non farai acquisti inutili e non dovrai assolutamente cervellarti per ricordare quale prodotto ti serve.

Chiudiamo questo approfondimento su come organizzarsi per andare a vivere da soli con un appunto burocratico: il cambio di residenza. Oggi non è così complicato come un tempo ma, comunque, ci sono delle norme da rispettare.

La prima cosa da fare è andare nella sede del comune della nuova città in cui andrai ad abitare per informazione il dipendente addetto del cambio di residenza. Ti ritroverai a firmare e compilare tutta una serie di dati presenti nel cosiddetto ‘modello di dichiarazione di residenza’.

Se l’hai compilato correttamente, e non ci sono intoppi, sarà il ‘nuovo’ comune a segnalare a quello ‘vecchio’ che tu hai avviato le pratiche per il cambio di residenza. Ovviamente, dovrai dimostrare che andrai ad abitare in un’altra città e per farlo, oltre al classico documento di identità valido, dovrai portare tutti gli atti relativi al tuo immobile, sia che lo stia acquistando che, ad esempio, vai a vivere in affitto.

Stesso discorso per tutte le tue proprietà: dalla macchina al motorino, passando (magari!) a una barca. Una volta fatto tutto ciò, ci penserà la polizia municipale ad attestare il tuo effettivo cambio di residenza semplicemente venendo a bussare a casa tua.

Qualora non dovessero esserci intoppi, puoi considerare chiusa tutta la pratica. Ovviamente, però, con il cambio di residenza uscirai anche dallo stato di famiglia con tutte le conseguenze del caso riguardanti possibili detrazioni e le tasse. Ma, questa, è un’altra storia che esula dal cominciare a vivere da soli.